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    Screening per privati ed aziende con la rilevazione del Covid-19 con tampone naso faringeo, test rapidi e test sierologico anticorpale
    DETTAGLI
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---AGGIORNAMENTI ------------------------

Ovociti
Con l’entrata in vigore della Legge 40/2004 la crioconservazione degli ovociti ha sostituito nella pratica di laboratorio il congelamento degli embrioni. Secondo la recente normativa non è infatti possibile creare un numero di embrioni superiore a quello strettamente necessario all’ottimizzazione del trattamento. Pertanto, ove siano stati ottenuti un numero sufficiente, è possibile conservare mediante congelamento gli ovociti prodotti in soprannumero valutando prima, in laboratorio, qualità e maturità ovocitaria. Esistono due modalità di crioconservazione ovocitaria che differiscono per la concentrazione di crioprotettori utilizzati e per la durata del tempo di congelamento. Queste due procedure prendono il nome di congelamento lento e congelamento rapido (o vitrificazione). In entrambi i casi la metodica di fecondazione degli ovociti scongelati è la ICSI indipendentemente dalla qualità del liquido seminale. La sopravvivenza degli ovociti dopo scongelamento riportata in letteratura varia tra il 30% e il 90%. Nel nostro Laboratorio sono stati effettuati studi per valutare l’efficacia delle diverse metodiche ed il loro grado di invasività sugli ovociti ed in particolare sul fuso meiotico ovocitario (Larman et al., 2007). Il congelamento degli ovociti mediante vitrificazione è ritenuta oggi essere la tecnica più efficace, ed è quindi quella adottata nel nostro centro dal 2008 con ottimi risultati in termini di sopravvivenza (96.5%) e sviluppo embrionale (risultato essere simile a quello ottenuto con gli ovociti freschi). I tassi di gravidanza sono anch’essi molto incoraggianti (vedi probabilità di successo). E’ però da sottolineare che i nostri dati e i dati presenti in letteratura non presentano casistiche cliniche di entità sufficiente per trarre conclusioni relative alla salute dei bambini nati a seguito della crioconservazione ovocitaria. Non vengono ad oggi riportati aumenti di alcuna patologia. La valutazione del rischio di anomalie, malformazioni, patologie neonatali è comunque molto difficile. E’ ragionevole presumere una incidenza di anomalie cromosomiche e di malformazioni non inferiori a quella riscontrata nei bambini nati dopo ICSI.
 
Spermatozoi
La crioconservazione degli spermatozoi è una tecnica volta a garantire l’autoconservazione dei gameti maschili per quei pazienti che devono sottoporsi a cure radio-chemioterapiche che possono compromettere irreversibilmente la produzione di spermatozoi vitali. Questa tecnica può essere rivolta anche a pazienti che hanno una severa alterazione dei parametri del liquido seminale (severa oligoastenoteratospermia) per garantire la conservazione degli spermatozoi in caso di peggioramento della capacità riproduttiva nel tempo. Questa tecnica consente inoltre di crioconservare gli spermatozoi ottenuti chirurgicamente dal testicolo o dall’epididimo al fine di evitare al paziente di sottoporsi ad intervento chirurgico per ogni ciclo di fecondazione assistita affrontato.
 
Embrioni
La Legge 40/2004 sulla fecondazione assistita non consente il congelamento degli embrioni tranne nei casi in cui non risulti possibile trasferire gli embrioni per grave e documentato stato di salute della donna non prevedibile al momento della fecondazione. Inoltre, in deroga al principio generale di divieto di crioconservazione, potranno essere crioconservati gli eventuali embrioni soprannumerari ove il loro trasferimento risulti contrario o alle esigenze di procreazione o all’interesse alla salute del paziente (Sentenza Corte Costituzionale n.151/2009). Qualsiasi embrione che non sia trasferito in utero verrà congelato con onere a carico del centro in attesa del futuro impianto.

Professionalità, cortesia ed esperienza al servizio della vostra salute


Autorizzazione Sanitaria n.51 del 10/12/2019
Direttore Sanitario Dr. Bartolomeo DE VIVO (VI 03099)