Nella routine dei trattamenti di fecondazione assistita la selezione degli embrioni con potenziale evolutivo migliore si basa principalmente sull’osservazione statica di criteri morfologici, come il numero e la dimensione dei blastomeri e la percentuale di frammentazione. Tuttavia tale metodica non permette di evidenziare le sottili differenze tra un embrione e l’altro come ad esempio il tempo che l’embrione impiega tra una divisione e l’altra.
L’utilizzo di strumentazioni automatizzate che consentano l’acquisizione continua di immagini e quindi la ricostruzione video dell’intero sviluppo embrionale e che forniscano allo stesso tempo un ambiente di coltura ottimale ci ha permesso di conciliare il bisogno di ottenere informazioni più dettagliate riguardo lo sviluppo di ogni singolo embrione con l’esigenza di non esporlo a condizioni ambientali sub ottimali che potrebbero comprometterne la vitalità.